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Attività assistenziali

A livello riproduttivo fra uomo e donna, esiste una differenza di base, nella donna gli ovociti hanno la stessa età dell’organismo, e da un certo punto in poi non sono più attivi, nell’uomo la spermatogenesi si rinnova ogni 72 giorni, pressoché per tutta la vita.


Negli anni Sessanta e Settanta l’analisi del liquido seminale era un tipo di esame molto trascurato rispetto ai numerosi e vari che riguardavano la sfera femminile; oggi, il numero di esami che si effettua annualmente In Italia si aggira fra 4000 e 5000, e la richiesta supera le capacità dei laboratori.

L'iter diagnostico per l’infertilità maschile inizia sempre dall’anamnesi (individuale e familiare), l’assunzione di farmaci, la vita lavorativa (soprattutto se c’è esposizione a sostanze tossiche) e sessuale, una visita internistica e andrologica, a cui segue l’esame del liquido seminale. Questo esame, essendo molto intimo e delicato a livello psicologico, non si effettua più in ospedale ma a casa. D’altra parte, più risultano piacevole e rilassanti le condizioni di prelievo, più la qualità del liquido risulta migliore. Anche per questo prescrivere rapporti sessuali a comando alla coppia può avere delle controindicazioni e degli effetti contrari alle aspettative.
Varie condizioni, molte delle quali prevenibili o curabili, con completa ripresa della produzione di spermatozoi di buona qualità se diagnosticate in tempo.


Le indagini eseguite presso la nostra struttura, sono mirate ad individuare le patologie che determinano:

  • Varicocele, cioè dilatazione del sistema venoso dei testicoli
  • Criptorchidismo, cioè mancata discesa dei testicoli nello scroto
  • Ipogonadismo, cioè alterazioni ormonali con mancata maturazione sessuale
  • Infezioni genitali causate da germi, fra cui la clamidia
  • Traumi testicolari
  • Tumori (è importante preventivare prima di ogni trattamento che preveda interventi sui testicoli, irradiazioni o chemioterapia, la possibilità di crioconservare il liquido seminale)
  • Patologie autoimmuni contro lo sperma
  • Ambiente lavorativo tossico (in Italia il datore di lavoro è obbligato dalla legge a comunicare i pericoli di infertilità che potrebbero presentarsi al dipendente. Alcune categorie lavorative, come i tassisti, che guidano nel traffico per ore, e i ceramisti, che si trovano esposti ad alte temperature per periodi abbastanza prolungati, presentano una casistica più frequente di problemi di fertilità. Altre sostanze tossiche che possono influire sulla qualità dello sperma sono i pesticidi, che possono modificare anche il DNA degli spermatozoi, e il pericoloso, perché molto diffuso, nonilfenolo, presente in alcuni tipi di plastica)
  • Fumo
  • Farmaci (le casistiche non sono frequenti, ma ci sono segnalazioni per quanto riguarda la colchicina, cimetidina, sulfasalasina, spironolattone, nitrofurantoina, nitroimidazolici)

Fattore genetico (già nel 1959 Tiepolo e Zuffardi parlavano di un braccio del cromosoma Y più corto nei pazienti con problemi di fertilità).



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